«Da 6 mesi in attesa di una risposta dal Comune, ce ne andiamo»; previsti 85 km di fibra ottica per raggiungere 60 mila famiglie.
Dall’ articolo di Diana Noris pubblicato su L’eco di Bergamo il 18 aprile 2013.
Bergamo lumaca e Fastweb è pronta ad abbandonare il progetto per la banda larga.
Se il Comune non risponderà in tempi veloci alle sollecitazioni della società di telecomunicazioni – pronta ad investire 8 milioni di euro – la banda ultra larga in città – che vuol dire Internet super veloce – resterà scritta nel libro dei sogni, a meno che non ci pensi qualche altro operatore. «A Brescia, così come a Verona, in quattro mesi ci hanno concesso le autorizzazioni e siamo partiti. A Bergamo siamo ancora punto e a capo».
Pronti a lasciare Bergamo
L’occasione per annunciare il benservito è arrivata su un piatto d’argento, con l’evento organizzato da InNOVA, l’associazione presieduta da Giorgio Gori, che martedì sera ha lanciato dieci proposte per la Bergamo del futuro, tutte legate a doppio filo con la connettività e l’innovazione tecnologica. Una connettività che passa per la fibra ottica, la cui posa a Bergamo è in fase di completo stallo.
E’ il direttore delle relazioni esterne ed istituzionali di Fastweb Sergio Scalpelli che, nel suo intervento sulla banda larga, non ha fatto segreto dei rapporti difficili con il Comune e di un iter che va avanti a rallentatore. E davanti ad una platea di circa 80 persone ha detto senza troppi giri di parole «Fastweb è pronta ad abbandonare il progetto. Dopo sei mesi di dialogo con il Comune di Bergamo non ci è ancora stata data una risposta, non sappiamo se per mancanza di volontà politica o semplicemente per problemi burocratici e amministrativi».
L’iter a rilento
L’iter con gli uffici comunali è andato a rilento. Il 23 ottobre dell’anno scorso c’è stato il primo incontro istituzionale con l’amministrazione comunale, a novembre la società di telecomunicazioni ha consegnato i dettagli del progetto e ha iniziato a partecipare alle conferenze dei servizi per la pianificazione dei lavori sul territorio nel 2013. A fine gennaio ha provveduto poi a depositare la fideiussione da 25 mila euro. Da allora si sono susseguiti diversi solleciti, ma a parte un riscontro verbale con un funzionario, è tutto bloccato. «Siamo ancora in attesa del rilascio dei permessi» dicono dalla società.
E’ un’operazione da 8 milioni di euro totalmente a carico dei privati – oltre a Fastweb, il cui azionista principale è Swisscom, anche Telecom sarebbe della partita e investirebbe altro denaro, ndr – «a costo zero per il Comune e che non creerebbe disagi cittadini» aggiunge Scalpelli. Si tratta infatti di infilare in cavidotti già esistenti 85 chilometri di fibra, solo 13 chilometri sarebbero da interrare. «Abbiamo sollecitato lo scorso 28 febbraio l’Assessore ai Lavori pubblici, non abbiamo ancora ricevuto risposta. Stiamo già valutando altre città dove spostare l’investimento, con cui abbiamo migliori capacità di relazione. Un peccato perché Bergamo avrebbe coperto 75 mila utenze tra privati e aziende».
Una bella batosta per una città che vuole essere smart. Scalpelli rincara la dose e cita l’esempio virtuoso di Brescia: «Abbiamo appena fatto la conferenza stampa di presentazione dell’intervento, a novembre 2013 i lavori a Brescia saranno finiti – aggiunge -. Con Bergamo abbiamo allacciato i rapporti nello stesso periodo, a novembre dello scorso anno, ma a Brescia le cose sono già state fatte, come il resto a Verona, Monza, Varese, Bari e Pisa. Bergamo rischia di essere l’unica città esclusa dalle venti su cui stiamo investendo nel nord Italia». Un brutto primato.
Raggiunte 60 mila famiglie
Fastweb ha già investito nella nostra città circa 5 milioni di euro per riportare la fibra nelle centrali per collegare 43 aziende del territorio. Per i nuovi lavori, che dovrebbero portare la fibra dalle centrali a circa 250 armadi stradali (cabinet) presenti nelle strade, è previsto un investimento di altri 8 milioni.
Il vantaggio per imprese e famiglie – spiegano – sarà quello di poter raggiungere velocità di downloads vicine a 100 Mbps e a 10 Megabit in upload. Le zone interessate dai lavori di scavo e posa delle infrastrutture sono il centro, Redona, Loreto e Campagnola: la banda larga potrà raggiungere in tutto 60 mila famiglie e circa 15 mila imprese. Il progetto prevede l’installazione di 85 chilometri di fibra ottica, per l’85% in cavidotti già esistenti. I chilometri di nuova infrastruttura sono solo 13, di cui 9 chilometri in condivisione con Telecom Italia con cui verranno eseguiti i lavori di scavo e posa delle infrastrutture.